Gaudino Refrigerazione per Rivoira S.p.A.

Garantire il giusto freddo per mantenere le caratteristiche e il peso idoneo per lo stoccaggio della frutta per molti mesi. Sono state queste le richieste del Gruppo Rivoira, storica realtà del settore frutticolo (attiva dal 1950) a livello internazionale, a Gaudino Refrigerazione. L’azienda italiana specializzata in sistemi di refrigerazione industriale ha soddisfatto la richiesta del cliente, realizzando la centrale frigorifera oggi a servizio delle nuove 7 celle, ma predisposta per il raddoppio.

«L’installazione in esame è riferita ad un sistema refrigerante indiretto funzionante con R717 e miscela idroglicolica (GME) della potenza complessiva di kWf 694 rese alle condizioni di -12°/+36°C, , attualmente a servizio di 7 celle per la conservazione di mele in atmosfera controllata a temperatura di 0°/+2°C, per una capienza complessiva di Ton 5.300 circa», spiega Davide Artusio, ingegnere responsabile del reparto tecnico di Gaudino Refrigerazione. Al momento sono state installate due unità di compressione, entrambe dotate di inverter e dimensionate per un regime di giri che può andare fino a 60 Hz, un condensatore evaporativo, un separatore d’aspirazione e un serbatoio inerziale e di pompaggio del glicole da 15.000 litri.

È lo stesso tecnico a spiegare il motivo della scelta di questa soluzione tecnologica: essa presenta le migliori peculiarità per l’utilizzo richiesto, ossia la lunga conservazione di mele in regime di atmosfera controllata. Utilizzando il glicole come fluido intermedio e con il controllo effettuato attraverso valvole modulanti, si riesce a controllare in maniera precisa la temperatura di uscita aria dagli aerorefrigeranti, rispettando i parametri di conservazione richiesti.

Inoltre paragonando tale soluzione ad alternative come la CO2 risalta anche la componente di energy-saving che risulta essere nettamente a favore della soluzione scelta. Con l’ammoniaca, le pressioni di evaporazione e condensazione sono più contenute rispetto alla CO2 e questo si riflette in un rendimento (COP) decisamente migliore.

La scelta avrà importanti ricadute non solo quanto a prestazioni, ma anche in termini di risparmio energetico: «possiamo stimare che la scelta dell’ammoniaca e della condensazione evaporativa, insieme all’utilizzo di inverter sia sulle ventole del condensatore che sui motori dei compressori, possa assicurare un risparmio di energia elettrica fino al 20% rispetto ad altre tecnologie», sottolinea Artusio.

L’installazione è stata concepita per essere raddoppiata sia in termini di potenza che in termini di volumi di conservazione. La sala macchine è stata infatti predisposta per due ulteriori gruppi di compressione, un ulteriore evaporatore e un secondo condensatore, oltre che a ulteriori pompe per la miscela idro-glicolica. L’aumento di potenza potrà quindi essere completato senza effettuare un fermo impianto.